E così si è conclusa un’altra giornata alla Carpigiani; una giornata ricca di emozioni, organizzazione e lavoro!
Perchè sì, miei cari visitatori, oggi ci siamo ufficialmente messi in moto.
‘In che senso?’ vi chiederete, semplice: ci siamo impegnati al massimo affinchè sempre più persone sappiano di noi e del nostro progetto, e per fare ciò abbiamo deciso di usare diversi social network come Facebook, Twitter ed Instagram.
Insomma, non abbiamo alcuna intenzione di fermarci e per sostenerci in questa impresa la Cooperativa PASSI ha organizzato un incontro via Skype (in diretta da Singapore) con la giornalista Valentina Righi.
Con molto entusiasmo, Valentina ci ha raccontato l’evoluzione della Carpigiani, partendo dalla sua fondazione (avvenuta nel 1946), fino ad arrivare alle sue più recenti iniziative: la Gelato University (fondata nel 2003); il Gelato Museum (2012); il Gelato World Tour (2012/2013). Così facendo, non solo ci ha dato prova che con l’impegno e la creatività si può arrivare ovunque, ma ci ha anche infuso un po’ di sano coraggio.
Però, mi raccomando, non pensiate al loro percorso (né al nostro) come una scampagnata perchè, per raggiungere il prestigio che l’azienda ora possiede, è stata necessaria un’organizzazione ben gestita e strutturata.
Ne abbiamo discusso ampiamente, pur trattandne diversi aspetti, con Caterina Ghelfi e Michela Iorio.
A sinistra: Caterina Ghelfi, a destra: Michela Iorio.
La prima ci ha illustrato il lavoro organizzativo dietro la Gelato University (che accoglie mediamente 6500 alunni all’anno, dei quali un buon 60% proveniente dall’estero, ed ha allestito in totale 11 Campus sparsi in tutto il mondo) e il Gelato Museum (che offre visite guidate 7/7 gg, sia per i laboratori sia di degustazione).
Michela Iorio, invece, ci ha parlato dell’organizzazione alla base della comunicazione con il pubblico (clienti o meno).
Per realizzare il loro obiettivo (raccontare al mondo cos’è il gelato artigianale) hanno scelto come canali di diffusione diversi social media (Twitter, Facebook, LinkedIn) e, per aiutarci, ci hanno consigliato di puntare a Target sempre diversi a seconda del pubblico prefissato e di arricchire le nostre pagine web con contenuti sempre coerenti ed originali.
Ma non solo, ci hanno anche mostrato un’altra realtà del mondo del lavoro, cioè come gestire una crisi d’immagine.
Ovviamente, per prevenire il tutto, è importante un’attenta attività di monitoraggio, ma nel caso accada qualcosa, ci ha consigliato di preparare un comunicato stampa che spieghi le cause del danno e che vi rimedi in poco tempo, da consegnare al giornalista interessato, sperando che ripari in fretta al problema.
Che dire, magari per molti può essere scontato, ma questa è stata la nostra prima effettiva giornata di lavoro e devo dire che siamo molto fieri del risultato, non solo perchè ne siamo usciti ‘vincenti’, ma anche perchè ci ha dimostrato che lavorando tutti assieme siamo capaci di affrontare la realtà del mondo del lavoro.